Come prenderti cura della trasmissione della tua moto.

Cura trasmissione moto… come procedere?

A parte poche eccezioni (albero cardanico oppure cinghia), tutte le moto trasmettono il moto alla ruota attraverso un datato ma ancora efficace sistema: il gruppo pignone – catena – corona.

Di conseguenza tutti i motociclisti dovrebbero (qui il condizionale è d’obbligo) occuparsi della sua manutenzione in modo da allungarne quanto possibile la vita e ridurre al massimo la potenza dissipata dagli attriti. La realtà è che spesso si tende a dimenticare questa semplice ma utilissima procedura, per poi stupirsi davanti al meccanico che sentenzia: “Buttare tutto!” 

afam cura della trasmissione

I componenti della trasmissione, e cioè catena, corona e pignone, si possono sostituire singolarmente, anche se normalmente il degrado avviene abbastanza uniformemente.

La scelta che viene normalmente operata, è quella di montare un “kit standard” oppure un “passo 520”,  cioè un kit di dimensioni contenute e di materiali differenti rispetto all’originale.

Il passo 520, oltre a presentare dimensioni inferiori, presenta il pignone con dei fori di alleggerimento e la corona in lega d’alluminio anziché in acciaio. Puoi risparmiare fino a 1,5 kg il peso della trasmissione a favore di netti miglioramenti in fase di accelerazione!
Questo kit, di derivazione Racing, consente prestazioni migliori grazie a  minori attriti, migliore scorrevolezza e minori masse rotanti coinvolte cui imprimere accelerazioni. 

A questa domanda c’è solo una risposta sincera che il vostro meccanico vi potrà dare, ovvero “Dipende”! 

La durata di questi componenti, infatti, è soggetta a molteplici cause: 

  • tipo di moto -> un bicilindrico trasmette la potenza in maniera più aggressiva rispetto ad una quattro cilindri
  •  tipo di utilizzo -> guida dolce piuttosto che gas on/OFF
  •  luogo di utilizzo -> nelle zone di mare l’aria salmastra contribuisce al decadimento 

Prima di averne cura, come si mette a punto la trasmissione?

Partiamo dal principio. 

Quando si monta una catena nuova è fondamentale che il tensionamento sia quello corretto.
Ogni motocicletta ha le sue specifiche perciò è utile far riferimento ad esse per impostare la giusta “oscillazione”.
Sii scrupoloso! Una catena troppo tirata dovrà sopportare carichi a trazione molto elevati che in poco tempo possono danneggiare e rompere la catena stessa o gli altri componenti ad essa collegati. 

La catena tende a tirarsi durante il movimento del forcellone in compressione a causa della posizione sul fulcro, dell’asse pignone e perno ruota posteriore. Invece una catena “lenta” può subire sollecitazioni causate dai colpi di frusta in accelerazione ed in rilascio, che aumentano le forze applicate. 

Da ricordare: una catena nuova tende ad assestarsi molto velocemente per poi mantenere le proprie dimensioni nel tempo. Dopo pochi chilometri è quindi consigliato controllare la tensione mentre i successivi con una minore frequenza.

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La quasi totalità delle catene stradali è provvista di anelli di tenuta (O-ring, X-ring, Quad-ring, XS-ring) che svolgono una funzione importantissima: trattenere all’interno il lubrificante messo durante la fase di costruzione ed evitare che agenti esterni possano contaminarlo. 

È fondamentale utilizzare il giusto sgrassante per la propria catena. L’utilizzo di preparati non idonei, quali benzina, diluenti ed altri prodotti ad alta aggressività, causano danneggiamenti alle tenute e problemi gravi al funzionamento della trasmissione.

A parte i prodotti specifici, normalmente sotto forma di spray, il petrolio bianco distribuito con pennello a setole dure, svolge perfettamente questa funzione.

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Una volta sgrassata, pulita ed asciugata, occorre lubrificare la trasmissione. Anche in questo caso in commercio possiamo trovare numerosi prodotti che svolgono eccellentemente il loro compito.

Il consiglio dell’esperto: utilizza un prodotto “tenace” che non viene facilmente espulso durante l’esercizio della moto, perché in questo caso dovrai lubrificare spesso la trasmissione.

In commercio possiamo trovare due tipologie: 

  • Stradali: durano più a lungo ma sono efficaci fino a determinate temperature
  • Racing: per un uso prevalentemente in pista poiché mantengono un potere lubrificante anche ad alte temperature ma la persistenza è minore, per cui richiede un’applicazione più frequente. 

Sgrassare, pulire e lubrificare sono tre azioni che, se fatte frequentemente, possono allungare la vita della trasmissione ed evitare rumorosità fastidiose e dissipazione di potenza.

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Un altro controllo importante è quello dell’usura dei denti di corona e pignone e del progressivo deterioramento della catena. 

Per gli ingranaggi bisogna verificare che il lato di “attacco” della catena (anteriore per il pignone e posteriore per la corona) non presenti il classico profilo a “pinna di squalo”, segno di un’usura avanzata. 

È importante verificare che i rulli della catena (i cilindri che vanno ad impegnare nella dentatura degli ingranaggi) siano in buone condizioni e che non abbiano ammaccature. 

Come ultima procedura bisogna controllare il passo (la distanza nominale tra perno e perno) poiché esso aumenterà, data la tendenza della catena ad allungarsi nel tempo. 

Anche con un corretto tensionamento, la parte di catena allungata che si impegna sulla corona non rispetterà più il passo di quest’ultima. 

Se la catena si allontana troppo dai denti della corona quando la tiri indietro, potrebbe essere arrivata l’ora di sostituirla. 

Effettua questa verifica con la catena nuova dopo il primo assestamento, in modo da avere un punto di riferimento per il futuro.

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