Due Ruote Garage: i segreti del sistema frenante e delle pastiglie freno con il nostro Responsabile Tecnico Alessandro Borella

La Redazione di Due Ruote Garage ha dedicato a Motorquality la prima puntata del nuovo format #Garage, parlando delle pastiglie freno.

Alessandro Borella, Responsabile Tecnico Motorquality, racconta tutti i segreti della manutenzione degli impianti frenanti: quando e come intervenire, come capire se è il momento di correre in officina e le caratteristiche delle pastiglie freno.

Durante la frenata le pastiglie svolgono un lavoro estremamente gravoso: convertono in calore l’energia accumulata dal veicolo, generato dall’attrito tra le pastiglie ed il disco freno.

Questa energia dipende dal peso e dalla velocità. In alcuni casi, quando ad esempio si stacca con decisione, raggiunge potenze molto elevate. I due aspetti principali per scegliere la giusta mescola durante il cambio pastiglie sono:

  • il tipo di utilizzo della moto
  • le caratteristiche di guida del pilota

Le mescole che vengono normalmente utilizzate negli impianti frenanti sono classificate in ORGANICHE e SINTERIZZATE. Non ne esistono altre e tutte le denominazioni tipo Kevlar, Carbonio, Semimetalliche ed altro ancora rientrano nella categoria delle organiche.

Materiali Sinterizzati: sono sostanzialmente composti da polveri metalliche, che vengono agglomerate tra loro
attraverso un processo che richiede pressioni e temperature molto elevate, chiamato appunto SINTERIZZAZIONE.

Inoltre, nel composto iniziale, vengono aggiunte percentuali di lubrificanti ed abrasivi. Le polveri metalliche determinano il coefficiente d’attrito ovvero quanto frena la pastiglia. I lubrificanti (anche se parlare di lubrificanti nelle pastiglie freno può sembrare un controsenso) concorrono nella stabilità della frenata, consentono cioè una frenata costante e senza “strappi”. Gli abrasivi tengono puliti i dischi, rimuovendo i depositi sulla fascia frenante.

Materiali Organici: sono composti principalmente da resine leganti, metalli, lubrificanti ed abrasivi. In questo caso il coefficiente d’attrito agisce grazie ai metalli e alle resine, mentre lubrificanti ed abrasivi svolgono il lavoro sopradescritto.

Le mescole sono caratterizzate da prestazioni molto diverse tra loro, che possiamo racchiudere in EFFICIENZA e USURA.

Efficienza (cioè quanto la pastiglia frena): si esprime attraverso il coefficiente d’attrito medio e la stabilità dell’attrito alle principali grandezze che caratterizzano la frenata (velocità, decelerazione, temperatura). Si rivela con opportune prove al banco e su veicolo.

Usura: è la quantità di materiale d’attrito usurato (in mm. di spessore oppure in volume) rispetto al numero di frenate effettuate (al banco) oppure di Km. percorsi (sul veicolo).

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